Il territorio rappresenta il riferimento primario attorno a cui si articola e si sviluppa una filiera.
Riconoscerne le peculiarità e i suoi tratti distintivi è il primo passo per valorizzarne la produzione in maniera sostenibile nel rispetto del luogo, delle tradizioni e della storia.
Una filiera non è costituita da documenti ma dall’ insieme delle persone e dei luoghi che hanno contribuito a realizzare e dare un’identità ad un prodotto.
All’interno di una filiera si contraddistinguono alcuni passaggi come la progettazione, la coltivazione delle materie prime, la trasformazione (che può comprendere più passaggi, come molitura per le farine e pastificazione nel caso della pasta, il confezionamento e la distribuzione fino al consumatore.
Il concetto di impresa sostenibile ingloba e supera anche quello di impresa socialmente responsabile perché abbraccia una visione più ampia ed estesa, nello spazio e nel tempo, non solo al perseguimento del profitto ma agli interessi degli stakeholders.
La sostenibilità ambientale è il vero tema da affrontare, consumi di energia e di acqua, produzione di rifiuti, le emissioni di CO2 generate da produzione e trasporti, il mantenimento di biodiversità e qualità dei suoli.
In termini più generali la sostenibilità può venire intesa come la capacità di preservare nel lungo periodo condizioni ambientali, sociali ed economiche favorevoli.
Nateat si è impegnata a reintrodurre alcune varietà autoctone che hanno una scarsa produttività ma che sono invece sinonimo di elevata qualità e più ecologici grazie al livello inferiore di meccanizzazione e al minor consumo di fertilizzanti e che allo stesso tempo aiutano a ricomporre i colori e i tratti somatici del territorio pre-esistente.